lunedì 23 luglio 2012

2. 1. La mosca nella tenda

Disconnesso.
  La luce spenta.
  Adagiato sul divano duro. Ruvido. Non si affonda.
  Tiro il fiato, gli occhi all'insù. Guardo il soffitto nel buio, un orizzonte che non si vede.
  Il cuore strizzato come una spugna.
  È finita.
  Ancora prima di cominciare, ma è finita. Tempo, energie, aspirazioni. Tutto bruciato. Tutto per niente, tutto da rifare. Il sogno peggiore non è quello non si avvera, ma quello che si ritorce contro. Se prima restavi solo a stomaco vuoto per la delusione, ora senti anche l'amaro in bocca. Ti senti incastrato in una storia che non ti appartiene, trafitto alle spalle dal destino senza un motivo. Apparente.
  – Sei solo una proiezione – sospira una frazione di me.
  Sei una magnifica proiezione mentale. E se sono proiettato verso di te e tu sei proiettata verso qualcos'altro, allora non c'è punto d'incontro. Solo la tua proiezione sfuggente. Solo la tua polvere da respirare.
  – Non puoi essere solo una proiezione – ribatte l'altra fazione.
  Non ci sta.
  Sei troppo radicata, profonda e quindi distante. Ma ci sei e ricomincerò a cercarti. Ti troverò. 
  Stop. L'arbitro chiamato buon senso ferma tutto e tutti. Impone una bella pausa di riflessione.
  Continuo a scalpitare per ancora qualche tempo, ma poi rallento il ritmo.
  Stop. Test di consapevolezza.
  È solo un sogno e mi devo risvegliare.


***
  Confinato.
  Nella prigione senza tempo, nel vuoto pneumatico. Sospeso nell'interconnessione tra sogno e mondo reale. Una scatola mentale dove la lucidità è bandita. Ammesse solo le percezioni sopite. Obbedisci ai comandi preimpostati della mente, quelli che si preoccupano della tua sopravvivenza, della tua integrità. Che gonfiano e svuotano i polmoni, che fanno battere il cuore.
  Accelera.
  Diffusione d'ansia.
  Ho perso l'orientamento.
  Non riesco a collocarmi, a recuperare la mia identità spaziale. Senza non abbiamo sicurezza, non possiamo muovere passi in un abisso sconosciuto. Bisogna restare fermi. Cauti e fermi. Risvegliare i sensi perchè l'orientamento è la prima certezza che dobbiamo avere.
  Ritrovarlo richiede un grande sforzo, prosciuga tutte le riserve. La memoria si svuota. 
  Anche il ricordo sparisce.
  Anche lei. 

***
  Alba.
  Luce fioca.
  Filtra attraverso il vetro impolverato e la tenda bianca, a trama floreale. 
  Disegna rilievi e ombre sul corpo in piedi. Il mio. Se sono arrivato fin qui allora sono sonnambulo. Cammino.
  Fuori si intravedono delle ringhiere intrecciate. Davanti, un vaso nero in mezzo a residui secchi.
  E davanti al vaso un'altra cosa, che si muove.
  Gli occhi la mettono a fuoco meccanicamente.
  Dietro la tenda c'è una grossa mosca argentata. Intrappolata, ingabbiata nel tessuto. Che perlustra ogni centimetro quadrato del vetro in cerca di vie d'uscita. Ma la barriere è invalicabile e l'insetto sbatte le ali nervoso. Ostinato. Chissà da quanto tempo lo fa. Il mondo esterno lo illude: una visione continua, che alimenta le speranze. Che lo fa impazzire.
  Ammiro la sua tenacia. Mi immedesimo, sprofondo dentro il suo spirito irrequieto. 
  Fino a sentirmi come la mosca, intrappolata per sempre nella tenda.

Sogni di sera     7